Africa_2018_Motoforpeace
©Carmine Rubicco, 2018

St Francis

Un letto con tre cuscini, e chi ci era più abituato. Facciamo colazione nell’ampio salone che affaccia su un meraviglioso giardino a ridosso del campo da golf. Anche se siamo in bassa stagione sul green c’è molto movimento.

Passeggiata al vicino centro commerciale per un buon espresso e poi in giro a curiosare. Le ville di questo comprensorio sono da favola, con i tetti in paglia ed ampie vetrate su tutto il perimetro. Giardini ovunque con un prato che sembra pettinato.

Con Marco ed Egidio scendiamo sulla spiaggia principale della baia, ha una sabbia bianca e finissima e non possiamo trattenerci, ci togliamo le scarpe e ci bagniamo fino alle ginocchia: l‘acqua è fredda ma la sensazione è meravigliosa.

Il pomeriggio andiamo in moto al faro di St. Francis, altro posto molto suggestivo. È una delle punte più estreme dell’Africa del Sud, il vento non soffia troppo forte ma il mare alza comunque dei muri d’acqua impressionanti. Le onde che si generano hanno un fronte lungo anche cento metri che si infrangono con forza sugli scogli.

Nel compendio del faro, datato 1878, è ubicato un centro di recupero per pinguini feriti o con handicap, sono circa una cinquantina divisi in due aree, una all’aperto e l’altra in una struttura chiusa da una grande vetrata, hanno gambe o ali fasciate o steccate e si muovono a fatica.

Torniamo a casa al tramonto, i colori sono indescrivibili, il rosso, il rosa, il blu, il grigio si mescolano in una magica sintonia.