Africa_2018_Motoforpeace
©Carmine Rubicco, 2018

La prima “donazione” di MFP in questo viaggio

Oggi sarà decisivo: se riusciremo a prendere le moto allora ok, ma se qualcosa dovesse andare storto il viaggio stesso sarebbe messo in discussione in quanto da sabato a mercoledì in Sudafrica il mondo si ferma e partendo il giovedì della prossima settimana bisognerebbe rivedere l’intero itinerario.

Rimango in hotel per la regia mentre Riccardo con Bert e Davide tornano negli uffici della Bidvest. Da subito si comprende che è un gran caos, tutti rimpallano le responsabilità ma la cosa che viene fuori chiara è la diffidenza esagerata che i sudafricani hanno nei nostri confronti. Finalmente è entrato nelle casse della Bidvest il bonifico dei 3500 di Micheal, ma loro ora ne vogliono 2000 in più, anzi 2500, no quasi 3000 perché non solo non ci hanno fatto uscire dal deposito ma ora ci addebitano anche due notti di stazionamento a 275 dollari a notte.

Questi signori della Bidvest vengono contattati dal nostro consolato, dalla Messina Ship (soci del nostro spedizioniere e noleggiatori dei container) e dalla polizia, ma niente, non mollano la presa nonostante Micheal, lo spedizioniere in Italia, gli esegue nella stessa mattina un altro bonifico per il surplus richiesto inviando copia del bonifico. C’è del sadico nel loro atteggiamento e dell’indolenza totale nei nostri confronti: nonostante tutto rispondono che finché non vedono i soldi sul conto non ci daranno i nostri mezzi. Altro problema è la giornata prefestiva, se non risolviamo entro le tre del pomeriggio addio a tutti i nostri programmi.

I minuti scorrono velocemente ed alla fine siamo costretti a capitolare e con l’aiuto di Carla ed Elvy facciamo noi il bonifico richiesto per quasi 3000 dollari: la prima donazione di MotoForPeace in questo viaggio!
Liberano le moto solo quando sul loro conto appaiono i 3000, e pensare che questa azienda è la più grande del Sudafrica.

Usciamo da quel maledetto piazzale dopo aver mostrato documenti inutilmente in almeno tre uffici e ci buttiamo nel traffico verso casa. Parcheggiamo che è già buio ed iniziamo rapidamente a sistemare il bagaglio per l’indomani. Ci affanniamo tra le camere ed il piccolo parcheggio, ma sappiamo bene che bisognerà rimetterci le mani, stiamo andando troppo di fretta e quando è così dimenticare qualcosa è facilissimo.