MotoForPeace Merida 2016
©MotoForPeace | Barbara Beltramello

5 Aprile 2016

Nottata serena, una delle poche, nonostante un raffreddore in avanzato stato mi abbia guastato il sonno. Con questo caldo e l’uso dell’aria condizionata negli appartamenti siamo in diversi ad avere mal di gola e raffreddori ed i blister di pillole dedicati viaggiano velocissimi da una stanza all’altra.

Il primo appuntamento è alle 8,30. Il capo della polizia federale dello Yucatan ci ha invitati a colazione: un incontro non programmato, ma, come è venuto a conoscenza che eravamo in transito nella sua giurisdizione, ha voluto incontrarci.

Il meeting si tiene in un tipico ristorante, molto molto spartano, ma affermano che il cibo sia della migliore qualità che si possa trovare a Merida. Il Capo ed i suoi collaboratori sono molto friendly, si fa subito amicizia e scopriamo che hanno un interessante programma di solidarietà dedicato all’infanzia: a scadenze periodiche il Capo con tutto il suo staff organizzano degli spettacoli in un centro di riabilitazione mentale per bambini disagiati. Intervengono con elicottero, cani poliziotti, macchine e moto, clown: i bambini possono giocare con tutto questo e si divertono da matti. Cosa ne sappiamo???? Lo sappiamo perché dopo il meeting il Capo ci invita a partecipare a questo grande evento. Hanno infatti organizzato la giornata dedicata ai bimbi e desiderano la nostra presenza. Siamo onorati di questo ed accettiamo con grande gioia.

Il posto si trova appena fuori città ed all’arrivo ci sono almeno cento bambini ad attenderci. Nel piazzale della scuola troviamo l’elicottero della polizia, auto e moto, due simpaticissimi cani poliziotto ed un clown che sta strappando risate a non finire tra i presenti. Il Capo ci presenta al pubblico divertito (ovviamente con i bambini ci sono anche molti genitori ed accompagnatori) e spiega chi siamo e da dove veniamo. Dopo questa breve parentesi c’è immediato l’assalto dei bambini alle nostre moto: si dividono in squadre ed a turno tutti vogliono salire sulle due ruote. Li sistemiamo tre su ogni moto, foto e poi altri tre. I primi sono leggeri, ma poi iniziano ad essere sempre più pesanti, ma quanti sono??? Sicuramente più di cento e non sono tutti piccolissimi, ci sono anche quelli di nove e dieci anni. Iniziano a suonare le sirene della polizia e l’attenzione si sposta sulle loro auto, moto e sui due cani poliziotto cacciatori di denaro e droghe.

Ci sono diversi bambini in carrozzella, alcuni di loro vogliono essere abbracciati, stretti. Ci chiedono il nome, da dove veniamo. Cerco di rispondere alle loro domande ma il mio spagnolo inesistente me lo impedisce, meglio invece Celestino con Veronica che riescono a dare le risposte a tutte le curiosità dei bimbi.

Subito dopo ci rechiamo presso lo shop della scuola: alcuni bambini disabili dell’istituto, quelli un po’ più grandicelli, realizzano della piccola bigiotteria che vendono al pubblico. Al momento hanno soltanto dei bracciali ed alcune collanine: ne compriamo diversi pezzi a testa e sono sempre i giovani a fare i conti, incassare il denaro e dare il resto sotto gli occhi vigili ed attenti dell’assistente. Fanno un grande sforzo ma non sbagliano una virgola. È esemplare il modo in cui vengono seguiti, le attività che possono svolgere ma soprattutto l’amore che ricevono.

Sono circa le 15 quando il Capo con un cenno ci fa capire che è ora di andare. Salutiamo la folla di bambini mentre l’elicottero, con Giose e Barbara a bordo, si alza in volo. Prendiamo la tangenziale verso il centro, preceduti dalla potente Dodge della polizia federale che ci guida presso il loro quartier generale. Il Capo fa gli onori di casa e ci fa entrare nella sala conferenze dove è in corso una lezione sulla medicina e pronto soccorso. Il Capo si scusa con i presenti per l’interruzione ma spiega che si tratta di una occasione unica, vuole presentare il progetto di MfP ai suoi dipendenti.

Celestino riassume in breve la storia di MfP ma poi invita i presenti a visionare il nostro promo che racconta le attività della Onlus dal 2000 ad oggi. 8 minuti intensi che catturano l’attenzione dei nostri colleghi messicani con applauso finale. Ora però tocca a noi guardare i loro video promozionali, sia professionali (cioè sulla struttura della polizia federale nello Yucatan), che quelli rivolti al sociale e cioè delle loro attività di solidarietà, che sono diverse.

Salutiamo tutti i colleghi presenti e, dopo le innumerevoli foto ricordo, torniamo in hotel. Il cielo è completamente azzurro e fa molto caldo, ma per fortuna l’umidità è ancora assente.

Io scelgo un altro pomeriggio di relax in compagnia del mio raffreddore, ma non sarò il solo a rimanere a letto in attesa della cena.