Africa_2018_Motoforpeace
©Carmine Rubicco, 2018

Eccoci al Capo di Buona Speranza

Anche stanotte riposiamo tutti in modo eccellente. A colazione Davide ci racconta subito di un fatto che è accaduto durante la notte: erano circa le 2 del mattino quando una donna è entrata nella loro stanza, cioè quella da dieci, e trovando il giaciglio libero, proprio quello sopra a Davide, vi sale addormentandosi senza farsi nessun problema. Davide allora cerca di svegliarla, ma lei niente, come se nulla fosse si gira dall’altra parte e continua il suo sonno. Davide non sa proprio come comportarsi ma capisce che è completamente ubriaca e decide di non disturbarla ulteriormente. Anche Valter è sveglio e con Davide la tengono d’occhio per un po’, in attesa di vedere cosa accade. Dopo circa un paio d’ore Davide, che si era riappisolato, si accorge che la signora scende dal letto ed esce dalla stanza. Davide tira un sospiro di sollievo e continua il suo sonno. Al mattino però si accorge che sono scomparse alcune sue cose come la t-shirt di MFP ed il suo beauty-case! Nel frattempo ci raggiunge la signora dell’IPA, Elvy, a cui riferiamo il fatto. Elvy si reca subito in direzione e con l’aiuto delle telecamere interne si cerca di capire ci era l’intrusa che si è portata via le cose di Davide.

Mentre la persona alla reception controlla le immagini delle videocamere di sorveglianza noi partiamo con un pullmino alla volta del Capo di Buona Speranza, una escursione che ci impegnerà per tutta la giornata.

Puntiamo verso sud e ci lasciamo CT alle spalle lungo la strada panoramica che scende verso sud ovest. La ricordo perfettamente, nel 2010 l’ho percorsa con il team di MFP in moto, ma è stata un giornata da dimenticare: era la fine di agosto ed una pioggia incessante ci ha accompagnato per tutto il tragitto impedendoci di gustare appieno di questa incredibile meraviglia: questo itinerario è infatti definito uno dei più belli al mondo. Effettivamente le bellezze naturali che attraversa sono uniche, una baia gigantesca si alterna ad una seconda ed i strapiombi a picco sul mare fanno il resto. L’oceano Pacifico che si incontra con l’Indiano, spiagge bianche decorate con una sabbia finissima e l’acqua di un azzurro scuro condite da migliaia di alghe gigantesche che galleggiano fino a riva.

Le Cinque Terre e la Costiera Amalfitana la potrebbero ricordare molto vagamente, ma qua è tutto più WILD.

Facciamo alcune soste lungo la costa, la prima in un mercatino adiacente un porticciolo e poi per un paio di volte in alcuni view point in cima alle scogliere: la Fals Bay è incredibile ed ha ingannato per secoli migliaia di navigatori che la scambiavano per la baia di Città del Capo.

Ed eccoci al Capo di Buona Speranza, Cape Of Good Hope, dove l’incontro tra i due oceani da vita ad onde e venti spettacolari. Parcheggiamo a Cape Point e saliamo con la funicolare fino al faro, visita obbligata per chi giunge fino a qui. Il panorama è eccezionale, ancora di più se si pensa a che latitudine ci si trova. La scogliera di allunga per alcune centinaia di metri tra i due oceani finendo a picco sul mare.

Scendiamo sempre con la funivia e ci portiamo a piedi verso il Capo di Buona Speranza attraverso un sentiero che alterna scalette in legno ad una mulattiera a volte molto impervia che presenta difficoltà importanti. Celestino inciampa su un trave in legno marcio, non cade ma gli si strappa una scarpa, seguendo Elvy che va dritta come un treno. Scendiamo verso il Capo per risalire sulla scogliera e poi ridiscendere su un viottolo molto tortuoso con le rocce che creano dei scalini irregolari. Il vento in cima al Capo è eccezionale, soffiano raffiche molto fresche che mitigano la calura del momento.

Il gruppo in coda tarda per aiutare a scendere una coppia di ragazzi che devono aver mal valutato le loro capacità: Alessio e Valter li sostengono fino al traguardo finale, ve l’ho detto, non è facile scendere da questo dirupo.

Tappa per il pranzo a Simon’s Town, località nota per la colonia di pinguini africani stanziale dal 1982: da una coppia che ha sostato per una casualità su questa spiaggia, se ne contano ora più di 2200 che danno vita ad una delle colonie più numerose del territorio. Le mamme proteggono i piccoli dalle incursioni delle manguste e dai gabbiani, che sono sempre li a cercare di attaccare e/o rubare dai nidi. Il senso di protezione che hanno ha dell’inverosimile, l’istinto di cui sono dotati li rendono dei genitori perfetti.

Per tornare a SaltyCrax, la nostra guest house, dobbiamo percorrere 40 km, risalendo dal Capo e superando CT. Le strade fino ad ora sono molto agevoli ed è solo la guida a sinistra che un po’ ci disorienta.

Come entriamo nel piccolo hotel troviamo ad attenderci la misteriosa ragazza che si era resa responsabile del curioso episodio nella stanza di Davide: si scusa ripetutamente ed ammette che era completamente ubriaca, che non si ricorda nulla e non ricorda neanche di aver preso per errore le cose di Davide. Restituisce il tutto e si congeda con ancora mille scuse.

Per cena replica in cucina Davide che si rivela un grande cuoco e con l’aiuto di Alessio ed Egidio realizzano una pasta aio e oio di buon livello. Juve Napoli termina 0 – 1 il nostro tifo a favore degli azzurri ha funzionato!!!!!