MfP incontra Polizia Quintana Roo
©MotoForPeace | Barbara Beltramello

1 Aprile 2016

Altra giornata di relax. Sembra un sogno. Buona colazione al bar dell’hotel, anche se l’espresso non è proprio il massimo.

Alle 10.00 abbiamo una conferenza stampa e l’incontro con il capo della polizia federale della città. Ha organizzato il tutto Camillo, il proprietario dell’albergo dove soggiorniamo. Tiriamo fuori le moto dal parcheggio e le schieriamo davanti l’ingresso della hall. Intervengono i giornalisti delle 5 maggiori testate nazionali e Celestino ha un gran da fare per rispondere a moltissime domande. La cosa che vogliono sapere è l’impressione che abbiamo avuto del loro paese, in quali condizioni abbiamo trovato le loro strade e che pensiamo dei loro servizi in generale. Tutto positivo rispondo, a parte Miss Simpatia in dogana (e pratica risolta grazie a Simon, il responsabile della struttura che si è subito attivato con il ministero competente): tutto funziona, le strade sono ottime e, aggiungo, migliori e di parecchio di quelle italiane, purtroppo. La gente è poi molto disponibile, cordiale e sempre sorridente. Chi vive qui ha l’impressione di essere in vacanza tutto l’anno.

Ecco la funzionaria di polizia con il suo collega, anche loro ospitali e felici di partecipare a questo incontro molto particolare. Sono impressionati dall’impresa di MfP dal lato sportivo, l’itinerario che stiamo percorrendo non è certo una passeggiata ed attratti dal fine della nostra missione e dal messaggio che portiamo tra la gente. La polizia non è solo un organo di controllo e repressione ma molto di più: solidarietà e sostegno nei confronti di chi ha bisogno, ed è quello che MfP, nei limiti delle possibilità, cerca di dare.

Decine di scatti documentano questo momento e con la polizia federale ci impegniamo a partecipare ad una partita di calcio tra bambini che si terrà domenica pomeriggio nel quartiere della Guadalupara, un barrio dove si vive con difficoltà. Porteremo loro un regalo che gradiranno sicuramente!!!!

Un sandwich a pranzo e partiamo per una escursione al cenote cristallino di Tulum, a 30 km da Playa. I cenote sono delle grotte carsiche piene di acqua dolce, ma a secondo di dove si trovano l’acqua può anche essere salata. La loro formazione risale a qualche migliaio di anni fa, ed hanno forme e caratteristiche diverse tra loro.

In costume da bagno ci abbandoniamo al refrigerio di quest’acqua limpida e fresca in un panorama suggestivo fatto di roccia e piante tropicali. Rimaniamo a mollo per diverse ora, fino a quando i polpastrelli delle mani cominciano a raggrinzirsi. Non ci sembra vero, un po’ di vero refrigerio dopo tanta “calda” sofferenza.

In hotel troviamo Norbert che ha appena ripreso la sua Transalp dall’officina. Ha speso 500 pesos per la pulizia completa del serbatoio, rubinetti e carburatore, praticamente un regalo. Spero tanto che questo intervento sia risolutivo, da qui in avanti ci attendono tappe impegnative dal punto di vista dei kilometri.

Per cena ci spostiamo in gruppo presso la pizzeria al taglio di un nostro connazionale, Edoardo, originario della Sardegna che ci invitato presso il suo locale. È sulla 30°, a neanche un kilometro dal nostro albergo. Edoardo è qui da 5 anni e da dipendente di un ristorante ora possiede 3 pizzerie. Anche questo è il talento italiano.

Edoardo ci offre il primo giro, noi paghiamo il secondo. La pizza non è proprio “italiana” al 100%, ma bisogna sapersi anche accontentare.

A domani!