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La “costruzione” del progetto

Riassumere in breve tutti gli avvenimenti che ci hanno portato alla costruzione del progetto 2020 sarebbe praticamente impossibile. Ma c’è una costante che è sempre presente in quasi ogni missione: i miracoli a metà!

Tornati dall’Africa, viaggio complesso e faticosissimo, abbiamo messo subito in cantiere quello che sarà il proseguo naturale della missione 2018 e cioè “gli anonimi della fede 2”.

Il Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale della Santa Sede, diretto da Sua Em. il Cardinale Peter Turkson, ci ha confermato subito la Sua preziosa collaborazione e l’itinerario si snoderà attraverso i territori di Cile, Argentina, Paraguay, Bolivia e Perù. Certo c’è un po’ di apprensione per i recenti fatti politici di alcuni dei paesi citati, ma i nostri contatti ci assicurano sulla percorribilità della rotta individuata.

Lo scopo sarà lo stesso del precedente e cioè quello di documentare e sostenere alcune missioni cattoliche che fanno capo alla Fondazione Populorum Progressio. Il lavoro dei sacerdoti in queste piccole comunità è fondamentale per l’educazione e lo sviluppo della collettività.

La presentazione del documentario del 2018 ha avuto un grande impatto sui media ed abbiamo ricevuto alcune proposte, poi naufragate, che ci hanno impedito di svolgere in modo regolare e con i tempi giusti  le attività necessarie alla preparazione di questa nuova ed impegnativa missione. Ma siamo bravi, e in meno di due mesi siamo riusciti a completare gli aspetti tecnici della missione, rinunciando ad ore di sonno notturne ed alle festività.

Molto lo dobbiamo ai nostri sostenitori “veri” che ci hanno confermato fiducia e stima: MyTech (valigie moto), OJ Atmosfere (abbigliamento), Dainese (guanti e stivali), Caberg (caschi), MF Autorettifica (messa a punto motori), Iper (alimenti), GPR (terminali moto), Nordauto (riparazioni Iveco), FEA (ricambi), Traser (carico container), Partex (sospensioni tecniche Daily), Intermatica (comunicazione satellitare), Parisi (controllo pneumatici)e F.lli Strappini (ricondizionamento Daily), un supporto che ci ha dato la possibilità di mettere a punto al meglio la nuova missione.

L’altra nota dolente comune a tutte le spedizioni sono proprio “la spedizione dei container” con all’interno le nostre moto e furgoni. Una giungla incontrollata di norme che si accavallano e che sono diverse da paese a paese e se ci aggiungi un transitario poco chiaro o diciamo credibile, il caos è compiuto. Così per noi la FIDAS di San Antonio, che ha raccolto i nostri documenti dando info non corrette e moltiplicando per 11 i costi della polizza. Sganciarsi da questa persona non è stato ne facile e neanche indolore, ma è stato necessario. Il nuovo transitario non ha potuto però riparare alle comunicazioni ed operazioni già avviate.