MfP incontra Ambasciatore italiano a Mexico City
©MotoForPeace | Barbara Beltramello

8 Aprile 2016

Il riposo dei guerrieri si potrebbe definire. La sveglia è alle 8.00 per andare a colazione. Il bus ci porta in mensa per la colazione, abbiamo i volti segnati dalla stanchezza e ancora dal sonno.

La colazione principesca ci farà tornare il sorriso sulle labbra: un altro segnale di considerazione nei nostri confronti.

Il primo impegno della giornata è presso il quartier generale della Procura Generale, che racchiude i servizi di polizia criminale ed Interpol.

Indossiamo le uniformi e, sempre a bordo del pullman, affrontiamo un lungo trasferimento per le vie del centro. Il quartiere dove pernottiamo è periferico e ad alto rischio criminalità (ci hanno avvisato che uscire da soli dal centro della PF equivale ad essere rapinati con una probabilità del 100%) e, per giungere in centro, abbiamo bisogno di un’ora e mezza circa, tra traffico lentissimo, semafori e bump.

Arriviamo in leggero ritardo e saliamo al piano più alto dell’edificio. Nel salone conferenze siamo attesi dal capo dell’Interpol Messico ed alcuni suoi collaboratori. Dopo il discorso di benvenuto, passiamo alla proiezione del nostro video, che riscuote un grande successo. Subito dopo, un loro video e lo scambio dei regali. A sorpresa, giunge la più alta carica della Procura, il Ministro della Giustizia, che posa con noi per una foto ricordo.

Il ritorno alla PF richiede lo stesso tempo, sempre tra le vie affollatissime di Mexico City. Pranziamo in mensa e dedichiamo il pomeriggio alla sistemazione di bagagli e moto. Le criticità ora sono diventate quattro: la moto di Norbert, la KTM di Marco, l’Africa di Glauco e il BMW di Stefano, che ha spezzato l’astina che misura l’olio ed il pezzo rotto è rimasto nel motore. Ma non possiamo fare più di tanto in quanto alle 18.30 dobbiamo essere pronti per recarci a cena presso la residenza dell’Ambasciatore italiano. Siamo ancora sul pullman e ci vuole un’altra ora e mezza prima di giungere alla magnifica dimora: siamo accolti dal personale di servizio e ci accomodiamo nell’ampio salone. L’ambasciatore è una persona cordialissima; ci da un caloroso benvenuto e la serata trascorrerà parlando delle nostre missioni, degli episodi più tristi e quelli più divertenti e le curiosità che si incontrano andando in giro per il mondo. A metà serata ci raggiunge Valentino, il nostro collega Interpol che è venuto a rilevare Alessandro, che ha terminato il suo turno di lavoro con noi. Valentino ci porta dei regali molto interessanti: la pompa benzina dell’Africa, la turbina ed il radiatore per l’Iveco, quattro baffi di bottarga ed un kilo di parmigiano, cioè le cose necessarie per concludere questo grande viaggio.