4 ottobre 2014

Altro buongiorno in questo immenso deserto cinese. Ed un buongiorno particolare ad Andrea che oggi compie 40 anni!!! Auguri….

I 40 anni di Andrea hanno una similitudine con i 40 anni che ho compiuto nel 2002: allora io ero impegnato nella Roma Pechino, ora lui impegnato nella Roma Kathmandu: gli auguro davvero tanti anni di grandi viaggi e felicità.

Questa mattina il freddo è piuttosto intenso e dopo circa 100 km di sabbia ci fermiamo un attimo per indossare qualcosa in più. Sulla striscia d’asfalto che attraversa il deserto le zone di sosta sono rare e noi ne scegliamo una dove è parcheggiato un enorme TIR. Scendiamo dalle moto e ci accorgiamo che l’autista del bestione è intento a soddisfare un bisogno fisiologico: poverino, si tira su i pantaloni in tutta fretta, chissà se avrà pensato:… ma neanche in mezzo al deserto si può stare più tranquilli???

Cerchiamo di dare meno fastidio possibile e ripartiamo. Va avanti Celestino con il furgone bianco, Martina sceglierà delle location dove prendere dei buoni scatti, lo segue Andrea e Daniele con la telecamera. Percorriamo diversi km tra dune altissime, ma del furgone e moto nessuna traccia, dove saranno? Una comunicazione radio di Santina mi preoccupa: siamo fermi lungo un rettilineo, abbiamo un problema al furgone. Do tutto gas al mio BMW e dopo qualche minuto scorgo a un kilometro la sagoma dell’Iveco inclinato di almeno 45° nella cunetta. Parcheggio la moto, il mezzo è insabbiato con le ruote anteriori e posteriori che affondano nel terreno completamente.

Mi sorge spontaneo chiedere a Celestino come gli è venuto in mente di andare ad accostare in cunetta, e scelgo di dirglielo in dialetto francese con una tonalità abbastanza alta. Capirei un errore di questo tipo da chiunque altro, ma lui come me ha esperienza decennale di deserto ed è pacifico che a meno che non si è in possesso di un mezzo idoneo, quando si guida nel deserto “non si devono mai mettere fuori le ruote dall’asfalto”.

Il problema non è solo l’insabbiamento ma anche l’inclinazione, si rischia il ribaltamento del furgone in fase di traino. Vittorio tira fuori il cavo di soccorso e agganciamo il bianco al blu. Tutto il team è diviso in due gruppi, uno a sostenere il furgone dalla parte inclinata e l’altro a spingerlo fuori dalla sabbia. Marco al volante alza una nuvola di polvere e dopo almeno un minuto interminabile di passione il bianco è di nuovo sul sicuro catrame.

Mentre guido penso che su questa tratta mancano i controlli di polizia che hanno caratterizzato tutto il viaggio dal nostro ingresso in Cina, ma neanche finisco di pensarlo che veniamo fermati ad un piccolo check da due poliziotti. Quando però i due colleghi vedono che la comitiva è formata da così tanta gente desistono e ci mandano subito via.

Sosta rifornimento alle porte della città ed in albergo, la tappa di oggi è volata ed abbiamo tempo per fare le nostre cose con la massima tranquillità e poi c’è il compleanno di Andrea da festeggiare.