30 agosto 2014

Veramente non saprei da dove iniziare. Volendo raccontare la preparazione di questo tour fantastico che ci apprestiamo a realizzare, è tanta la difficoltà: forse come tutte le cose è bene partire dall’inizio, anche se l’inizio sembra ancora non arrivare.

Tornati dalla missione per la Syria abbiamo cercato immediatamente un nuovo progetto da sostenere. Ovvio che per prima cosa bisogna sondare la fattibilità della realizzazione e per questo motivo tra diverse possibilità abbiamo deciso di sostenere ancora una volta un progetto che la Onlus ASIA ha avviato in Nepal, nel distretto di Kavre, per lo sviluppo ed il sostegno della sanità pubblica.
Uno dei problemi sanitari in quella regione è l’assistenza domiciliare ed il pronto soccorso: numerosi villaggi sono molto lontani dai contesti urbani e raggiungerli è molto spesso impossibile. Le strade sono spesso delle mulattiere difficilissime da percorrere anche a piedi, figuriamoci in auto. L’idea quindi è stata quella di dotare questi volenterosi medici nepalesi di una motocicletta, anzi 10, per poter effettuare agevolmente assistenza domiciliare e pronto soccorso anche in quei villaggi descritti poc’anzi.

ASIA Onlus ed il suo presidente, Andrea Dell’Angelo, sono un partner affidabile e daranno la giusta collaborazione quando arriveremo in loco.

Approvato il programma definitivo da tutti i soci, che comprende un itinerario in moto da Roma fino a Kathmandu, attraverso Austria, Rep. Ceca, Polonia, Bielorussia, Fed. Russa, Kazakhstan, Kirghizistan, Cina ed infine Nepal, sottoponiamo come di consueto il tutto al nostro Ministero per l’avallo finale. Nulla osta, prepariamo questo viaggio.

La partenza è prevista per fine agosto 2013, ma ci accorgiamo da subito che non sarà molto semplice reperire tutto il necessario per quella data anche in considerazione del fatto che simultaneamente stiamo preparando la pubblicazione del nostro primo libro ed una nuova produzione televisiva dei nostri viaggi dal 2000 ad oggi.

L’impegno economico che dobbiamo affrontare è molto e non sempre ci è possibile realizzare tutto quello che andrebbe fatto. Ma non ci perdiamo d’animo e così decidiamo di rinviare il progetto in Nepal per agosto 2014.

Pubblichiamo quindi la prima edizione del nostro libro a dicembre 2013 ed iniziamo questa nuova produzione tv che potrebbe dare un maggiore impulso alla nostra attività. Ma non perdiamo di vista altri impegni, tanto è che siamo presenti al MotoDays di Roma 2013, all’EICMA di Milano 2013 e di nuovo al MotoDays 2014 per pubblicizzare “MotoForPeace a sostegno dei Medici del Nepal”.

Devo dire che l’attenzione è molta nei confronti di questa nuova iniziativa e sponsor “vecchi” e nuovi si uniscono all’idea.

Non manca la prestigiosa MyTech- il numero 1 nella produzione di valige da moto, il Concessionario Iveco dei F.lli STRAPPINI- che doneranno il nostro mitico furgone blu al servizio sanitario a Kavre, la OJ Atmosfere Metropolitane- che veste il nostro team dal 2010, la TCX- leader nel settore degli stivali da moto, l’AIROH- con l’ultima ed esclusiva serie di caschi, la GPR e MCP- che daranno una nuova linea agli scarichi delle nostre moto, la FIAMM- con i loro accumulatori che non ti lasceranno mai a piedi, la IPER- che fornirà i generi alimentari per affrontare questo lunghissimo viaggio, Pibergroup e la Onlus Sogni- con un significativo contributo economico, la DomenicoParisiGomme- che darà nuova calzatura alle nostre due ruote, MemphisBelle- con il nuovo ed elegante modo di misurare il tempo, la Midland- che garantirà la comunicazione da moto a moto, la Salice- con occhiali specifici e IPA Espana, Bauexpert, Bitubo, Nordauto, FEA e Levissima!!!

Ed il team? Formare questo nuovo gruppo non sarà facile, il viaggio è lungo e molto impegnativo: 14000 km circa, attraverso molti paesi dalla viabilità e temperature incerte e poi l’altitudine. In Cina e poi Nepal si dovranno affrontare altipiani che vanno dai 2000 ai 5000 mslm, e non è poco. Lo zoccolo duro del gruppo comunque c’è: il sottoscritto con Richard e Marco, Francesco, conferma il nostro amico belga Bert, il turco Mehmet, il tedesco Gunter prima aderisce ma poi molla, Mohamed il libico conferma- conflitto interno al paese permettendo, si rifà vivo Dag dalla Norvegia- che con noi aveva tagliato in due l’America del Sud, il grande Vittorio c’è da subito e poi gli spagnoli Celestino e Veronica che portano un nuovo elemento- Jorge. L’operatore video è ancora Daniele mentre la giovanissima Martina sarà la fotografa. Ma abbiamo ancora posto ed ecco che da San Pietroburgo mi contatta Nina, poliziotta supersportiva abile nella boxe, nel freestyle moto e offshore. Subito dopo entra nel gruppo Andrea che è di Roma e che sarà un valido contributo nell’organizzazione del tour ed in ultimo Olga, la carabiniera reclutata da Richard e la più giovane del gruppo.

L’Interpol ci seguirà con Stefano e Santina, che divideranno equamente il viaggio.

I problemi? Quanti ne volete. La difficoltà primaria più fastidiosa è data dai tempi di alcune strutture che sostengono MotoForPeace: si comincia sempre con un si, poi con un non lo so e si finisce quasi sempre con un no. Durante la preparazione di questo nuovo viaggio ho imparato, abbiamo imparato, che è fondamentale contare sulle proprie forze per non rischiare ritardi o peggio ancora delusioni. Per questo abbiamo dovuto provvedere all’acquisto di nuovo furgone all’ultimo momento, per questo abbiamo potuto fissare con certezza la data di partenza al 31 agosto solo un mese prima ed ancora per questo che ad oggi 21 agosto siamo ancora in attesa di alcune autorizzazioni.

Che inizi ad organizzare un tour così importante anche due anni prima spesso non basta, se nel cielo non c’è la perfetta congiunzione tra il sole la luna e le stelle!!

Il lavoro tra i membri del gruppo è diviso tra Roma, Bressanone e Voghera: visti, ricezione del materiale, montaggio parti speciali a Roma; sviluppo comunicazione e contatti vari a Bressanone; preparazione accurata Iveco, allestimento mezzi, verifica utensili e molto altro a Voghera. Un poco come il triangolo delle Bermuda riusciamo a digerire tutto quello che si presenta, ed a smaltire nel modo migliore. Un gruppo di lavoro eccezionale che collabora anche a distanza simultaneamente. Speriamo che la nostra professionalità unita alla nostra buona volontà basti a far girare bene tutte le rotelle di questo complicatissimo meccanismo.

La preparazione tecnica è ultimata: le moto hanno scarichi, valigie, pneumatici ed altri accessori tecnici a posto, pronte ad affrontare qualunque tipo di fondo stradale. Ok è l’allestimento dei furgoni, gommati ed equipaggiati di tutto il necessario come officina, pronto soccorso e cucina da campo. L’abbigliamento tecnico è a posto. I rifornimenti sono stati fatti. C’è da preparare solo la valigia. Su cosa siamo in ritardo? I visti: per una “natura complessa” siamo in attesa di una autorizzazione da parte dei cinesi e da un ritardo, ma questa volta previsto, da parte della Russia. L’attraversamento del Tibet è soggetto da una altalenante e complicata politica, dove è meglio starne fuori. Fatto sta che il nostro operatore cinese ci ha inoltrato delle lettere di invito almeno 6 mesi fa. Le stesse sono state verificate dall’ambasciata cinese a Roma che dopo aver richiesto una modifica, puntualmente eseguita, ha dato l’assenso rinviando però i visti ad una data più prossima alla partenza. Ora invece, che siamo prossimi, sembra che qualcosa non vada più bene. Attendiamo quindi fiduciosi anche perché altro non possiamo fare.

A dire il vero questa notte non ho dormito, pensando e ripensando quale poteva essere l’alternativa nel caso in cui non riuscivamo ad ottenere le necessarie autorizzazioni: cambio di rotta necessariamente, ma anche in questo caso l’attraversamento di paesi non previsti ci riportano sempre e comunque al problema “visti d’ingresso”. Aspettiamo allora le 12.00 di oggi e vediamo cosa succede.

Tutto cambia per non cambiare nulla, non so chi lo diceva ma troppo spesso è così.

Sul filo di lana ci vengono autorizzati gli ultimi visti, anche se con delle prescrizioni sull’itinerario. Staremo a vedere, non è il momento questo di commentare.

A questo punto è tutto ok, sono le ore 16.00 di venerdì 29 e soltanto ora posso dire che siamo pronti a partire.

Siamo al limite del peso con il furgone blu più scarico viaggia quello bianco, tutti gli accessori sono montati, l’equipaggiamento è al completo, insomma sembra proprio che ci siamo.

Il sabato 30 alle ore 10,30 il Capo della Polizia, Prefetto Alessandro Pansa, ci saluta presso gli Uffici dell’Interpol Roma con i vertici della dirigenza del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia. È per noi oltre che un grande onore, un grande riconoscimento da parte della nostra Amministrazione.
Siamo al limite del peso con il furgone blu più scarico viaggia quello bianco, tutti gli accessori sono montati, l’equipaggiamento è al completo, insomma sembra proprio che ci siamo.

Il sabato 30 alle ore 10,30 il Capo della Polizia, Prefetto Alessandro Pansa, ci saluta presso gli Uffici dell’Interpol Roma con i vertici della dirigenza del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia. È per noi oltre che un grande onore, un grande riconoscimento da parte della nostra Amministrazione.