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©Carmine Rubicco, 2018

La Missione di Fatima

Lasciamo Hwange dopo aver salutato il nostro amico Luis che deve rimanere ancora un po’ presso il St Patrick Hospital, in attesa che la terapia faccia effetto. Ora sta già meglio ma è molto debole e, come già detto, tutti gli hanno sconsigliato di continuare il viaggio.

La Missione di Fatima è a 120 km sud direzione Bulawayo: si lascia l’arteria principale e poi si percorrono circa 3 km di sterrato nella foresta. All’improvviso ti appare un edificio con un grande giardino circondato da una rete con filo spinato, è la missione di Padre Jeyaraj.

Jeyaraj si trova in questo posto da 30 anni, viene dall’India ed è un ex induista. Quando si è convertito alla religione cattolica ha voluto intraprendere la strada del missionario è da allora è qui in Zimbabwe, ad assistere i bambini sordomuti della locale scuola.

È coadiuvato da una sorella molto anziana, Suor Clara, proveniente dall’Inghilterra che è la responsabile dell’istituto ed anche lei è qui da più di trenta anni.

Nel tardo pomeriggio visitiamo il centro che accoglie i bambini speciali della missione di Fatima: le condizioni e le sistemazioni in cui vivono questi fanciulli sono molto difficili, nonostante l’aiuto dei missionari che con i pochi mezzi a disposizione cercano di offrire loro un futuro.

Sono dislocati in una vecchia struttura degli anni ’50 che sente tutto il peso dell’età e sono gli stessi fanciulli che provvedono alla sua manutenzione. I bambini dormono su letti a castello, i loro armadi sono delle semplici panche in muratura e lo stato delle mura è pessimo. I bimbi muti aiutano quelli ciechi a deambulare ed entrambi sono aiutati da alcune ragazze della scuola pubblica che si trova poco distante. Una donna prepara loro il cibo e per il resto fanno tutto da soli, certo con la supervisione di Padre Jeyaraj e Suor Clara.