MotoForPeace a Panama 2016
©MotoForPeace | Barbara Beltramello

15 marzo 2016

Oggi è il grande giorno, oggi ritireremo i due container con all’interno le nostre 12 motociclette e i due Daily!!! Siamo puntualissimi nella hall all’orario previsto, pronti con tutto il necessario, la documentazione di ogni mezzo, insomma proprio tutto.

MotoForPeace a Panama 2016

Siamo senz’altro più riposati, anche se la nottata non è andata proprio di lusso, con il Tirannosauro nel letto a fianco al mio. La cena poi della sera prima non è stata proprio eccezionale, ma sappiamo bene che mangiare italiano fuori dai nostri confini nazionali non è mai una certezza, e per questo motivo le polemiche “del dopo pasto, su dove e come era meglio” sono totalmente inutili.

Ci attende un mega pullman polizia che ci condurrà in dogana, ma quando siamo li per salire a bordo arriva la seguente telefonata: oggi non potete ritirare i mezzi, la nave ancora non è giunta in porto. Non voglio credere a queste parole, non è possibile. Ci avevano dato la certezza certa che la nave era in porto da sabato scorso, ed ora ci vengono a dire che la nave ancora deve arrivare. Pura follia, ma anche questa è l’America.

Tiriamo un grande respiro, tratteniamo le imprecazioni necessarie in questo tipo di situazioni e ci rechiamo con tutto il gruppo in Dogana a sentire cosa accade, cosa è accaduto.

Ci attende Osiris, la responsabile della Ong “Educazione Stradale” di Panama che sta curando i dettagli del nostro soggiorno nel paese. Il pullman ci scarica davanti gli uffici doganali del porto di Balboa. Veramente ci scarica solo in tre, io Celestino e Alessandro. Gli altri dedicheranno invece la giornata in una visita al Casco Viejo, la zona coloniale di Panama.

In dogana nessuno ci da certezze o risposte. Dopo circa due ore di attesa su un divano similpelle in un corridoio senza finestre e senza aria condizionata realizziamo che non ci rimane che tornare in hotel ed attendere una telefonata domani che ci confermi l’arrivo di questa benedetta nave. Osiris ci riaccompagna al Wyndham e dalla hall chiamo il nostro spedizioniere a Roma chiedendo anche a lui notizie. In brevissimo mi conferma che ci sono state condizioni meteo avverse, e questo è il motivo principale del ritardo, ma non sa spiegarmi come mai ci davano la nave in banchina mentre navigava ancora nel mar dei Caraibi.

Quindi non ci rimane che sperare che l’arrivo della nave sia davvero per questa sera, che per domani si completi lo scarico dei container e che per venerdì si possano ritirare le moto. In questo caso avremo da recuperare solo un giorno, ma se ciò non fosse ovvero se per venerdì non sarà possibile concludere l’intera operazione si andrebbe a lunedì, e la situazione si complicherebbe non poco: dovremmo spostare tutti gli appuntamenti e rosicchiare giorni destinati alle escursioni a favore dei giorni persi in attesa della nave.

Ma cerchiamo di pensare positivo e che la soluzione di venerdì sia confermata.

Abbiamo quindi il pomeriggio libero ed il gruppo si divide tra una gita in città e relax in hotel, con qualche tuffo nella piscina dell’VIII piano.

Dimenticavo, nella giornata di ieri ci hanno raggiunto Stefano, Deborah, Riccardo e Nina, il gruppo è ora al completo.