Prima del viaggio #0

Le nostre moto ancora non sono tornate indietro da Kathmandu che già pensiamo alla prossima missione.
Certo non è semplice ripartire dopo una missione lunga, complessa e faticosa come quella nepalese, ma la voglia di ripartire è così tanta che abbiamo già le mappe geografiche distese sul pavimento.
Siamo alla fine del 2014 ma qualcosa mi dice che è meglio mettersi subito al lavoro.

L’idea iniziale è quella di tornare in Sud America, dove MfP nel 2007 ha effettuato una maratona di 17.000 km in 60 giorni: l’obiettivo iniziale è quello di ristrutturare un edificio adibito in ambulatorio in una provincia di Misiones, con un itinerario che poi ci porterà fino a New York.
Un tragitto impegnativo, ma facilitato dalla nuova tratta marittima, che ora può spostare persone e mezzi da Cartagena delle Indie a Colon, cioè dalla Colombia a Panama.
Il progetto ci entusiasma e si inizia a formare il gruppo. Prendiamo i primi contatti con la comunità beneficiaria nel nord dell’Argentina, che proseguiranno per diverse settimane senza sviluppi significativi.

Nel frattempo arriva il container dal Nepal: partiti da Kathmandu i nostri mezzi, su due vecchi camion, hanno percorso circa mille km su strade indiane fino a Kolkata, dove sono poi stati imbarcati alla volta di Genova.
All’apertura dei container la sorpresa è stata amara: le strade sconquassate del Nepal ed India hanno avuto effetti demolenti sulle nostre moto che hanno riportato danni per centinaia di euro.

Inizia il 2015 ed il nuovo gruppo di MfP comincia a prendere forma: Richard, Marco V., Celestino, Veronica, Pierpaolo sono i primissimi, ma poi si aggiungono in breve anche Riccardo (altro veterano di MfP) con Luigi (già con noi nel 2012).
In poco tempo si affianca anche Gianfranco M. da Bolzano, maresciallo dei CC con Gianfranco E. dalla provincia di Cagliari, altro CC.
Altro nuovo ingresso su Roma è Giuseppe, GdF, e Salvatore, medico di Formia.
Dalla Germania avviamo i contatti con Norbert che confermerà successivamente. L’operatore quest’anno sarà Giose, in tour con MfP due volte, mentre la fotografa ufficiale sarà Barbara, professionista del settore con molte esperienze lavorative in America ed estremo Oriente.
Dall’Interpol la persona di riferimento sarà Valentino; il grande Stefano è stato affidato ad altro incarico. Entro la fine del 2015 si aggregano Jasmin, figlia di Marco V., Marco M. (PS), Stefano (CC di Bolzano) con la compagna Deborah ed Annunziata, (Anù – traduttrice in più lingue), ma anche Riccardo P., motoviaggiatore di lungo corso e Simo.
Anche il nostro Mohamed aspira a partecipare a questa nuova avventura, ma questa volta la sua partecipazione sarà condizionata dal rilascio dei visti da parte di alcuni paesi: Mohamed è di nazionalità libica e questo non è per lui, forse, il momento migliore.
Voglio ricordare che il nostro amico colonnello è stato sequestrato dai “ribelli del popolo” al suo rientro in Patria nell’ottobre 2014 (aveva partecipato alla missione in Nepal) ed è rimasto prigioniero per sei mesi.
Fortunatamente non ha subito violenze ed è potuto tornare alla sua famiglia ed al suo lavoro. Il gruppo quindi è formato, ora definiamo bene il progetto e quali aziende sosterranno “Las Misiones di MotoForPeace 2016”.

I rapporti con la comunità di Misiones si interrompono quando il fabbricato da ristrutturare ad ambulatorio non viene più ceduto da chi ne ha la proprietà, ovvero il Dipartimento della Salute vorrebbe incamerare la nostra donazione e poi, successivamente, fare loro i lavori. Almeno così ci viene riferito dal nostro interlocutore. Non ci fidiamo, no, di questa proposta senza referenti certi e soprattutto date certe e cambiamo obiettivo.
Nel frattempo, veniamo a sapere che la nave che effettuava la tratta Cartagena – Colon è stata soppressa e lo stesso trasferimento, ma con modalità differenti, veniva ora a costare un vero patrimonio. Impossibile per le finanze di MfP.
In effetti, ci siamo trovati di fronte allo stesso problema che nel 2007 ci fece rinunciare alla galoppata dall’Alaska alla Terra del Fuoco, proprio per gli alti costi di traghettamento da Panama alla Colombia.

Navighiamo tra i nostri contatti ed individuiamo due interessanti progetti, uno in Bolivia ed un altro in Honduras. Il primo riguarda il completamento di un orfanotrofio per bambini disabili abbandonati dalle proprie famiglie, il secondo è il sostegno economico per l’acquisto di farmaci ad alcuni centri medici in Honduras che si dedicano alla cura dei bambini di strada, abbandonati dalle proprie famiglie e che si guadagnano da vivere nelle discariche dei rifiuti. Ci piacciono entrambi ed avviamo i contatti con i responsabili delle due Ong, NPH di Barcellona e RETE con sede a Torino.

Xavier ed Alex saranno rispettivamente i nostri contatti.

Il 2015 ci conferma il sostegno di importanti brand come MyTEch motovaligie, OJ abbigliamento ed accessori moto, Strappini Concessionaria Iveco, GPR terminali per moto, IPER supermercati, Parisi gomme, Midland per le telecomunicazioni, Multiservizi Edili, Gasparini e Michelotti officina Fiat, FEA ricambi auto, Nordauto, Sudlegno, Bitubo sospensioni.
L’ingresso tra i nostri sostenitori della comunità religiosa Anima Universale sarà per noi molto significativo.
Anche Honda Italia e BMW Motorrad vorranno contribuire al progetto mentre NOLAN Group fornirà i caschi.
TomTom con i suoi navigatori non ci farà perdere la “retta via”.
Un grazie va a AgapeunoTeam che ha la nuova gestione del sito web di MfP.

Tutto marcia per la giusta direzione, quello che invece ad oggi ancora “non marcia” è il Van donatoci dalla Croce Bianca. Lo abbiamo risistemato completamento, con motore nuovo come contributo di MF Rettifiche, ma ancora non va, e questo è un problema.

Ma di problemi e disavventure vere ce ne sono altre, e di portata senza dubbio superiore.

Dopo l’incontro con il Santo Padre dell’11 novembre scorso, un fatto drammatico ha sconvolto la serenità del nostro team: Richard è stato coinvolto in un incidente stradale molto grave. Un’autovettura che sorpassava contromano lo ha centrato in pieno provocandogli un violentissimo trauma. Ricoverato con urgenza presso l’ospedale di Innsbruck ha subito fino ad oggi numerosi interventi, lunghi e dolorosi. La gamba sinistra è in condizioni molto serie. Ha subito trapianti, trasfusioni e la strada per la guarigione è ancora molto lunga. Si lavora affannosamente per il recupero totale dell’arto e sicuramente ce la farà, ma non sarà senz’altro una passeggiata. Richard oggi è molto stanco e provato da questa terribile esperienza, ma sta affrontando questa prova con dignità e coraggio, con l’aiuto soprattutto della sua famiglia che gli è vicino giorno e notte.

Ma non è tutto: Anù nei giorni che precedono le festività natalizie durante una passeggiata mette il piede in fallo e si frattura il malleolo. Subito operata si riprenderà sicuramente per poter partecipare alla missione.
Marco V. invece, a pochi giorni dal suo pensionamento, sciando si è procurato la rottura del legamento crociato. Qui la questione è un poco più complicata. Infatti se non riesce a farsi operare subito rischia di saltare il viaggio.

Io personalmente non credo nella sfortuna o nel malocchio, ma sono soltanto i fatti della vita. Più il gruppo è ampio più aumentano le possibilità. In passato io stesso sono stato oggetto di interventi chirurgici all’ultimo momento! Quindi inutile toccare ferro o stringere il famoso corno rosso.

Il prossimo importante step è ora l’imbarco dei mezzi che dovrà avvenire presumibilmente a metà febbraio. I container dovranno essere a Panama per il nostro arrivo fissato per il 13 di marzo. Il nuovo itinerario?? Da Panama a New York toccando le città canadesi di Toronto ed Ottawa. 14000 km circa in 58 giorni.

Dobbiamo spedire i container, ma il Van Volkswagen ancora non va e le moto sono tutte da allestire.

Con Richard in ospedale e Marco fuori gioco si complica la situazione che richiede in questo momento il massimo sforzo.
Riusciranno i nostri eroi???
Sicuramente, spero solo in un prezzo non troppo alto.